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Io mamma bis, la prima ecografia

Come ben sapete sia io che Sara abbiamo avuto, dalle nostre prime gravidanze, due maschietti bellissimi e intelligenti che sono l’amore dei nonni. Proprio perché abbiamo già assaporato la gioia dei fiocchi azzurri, il desiderio di un fiocco rosa, da parte di tutti, era palese. Anche io, avevo questo desiderio ed anche Davide, mio marito, covava questa speranza. Ovviamente è inutile e banale aggiungere che la cosa più importante, quella che ci interessava più di tutte, era che la gravidanza procedesse bene. Il primo passo è stato quindi fissare un’ecografia dal mio ginecologo per capire lo “stato dell’arte”.

Chi è già madre sa cosa voglia dire fare  la prima ecografia. Vi è un misto di eccitazione e paura. Durante la prima gravidanza ho vissuto in maniera più spensierata le visite dal ginecologo mentre adesso, sapendo quali sono le cose che possono andare storte, un misto di ansia latente c’è sempre. Se vi dicessi che la prima ecografia ha avuto più spettatori della finale di “The Voice” ci credereste?

La prima ecografia

Infatti, ad assistere vi erano, a parte me e mio marito, mia madre, mia sorella, mia suocera, mio nipote Samuele ed il mio piccolo principe Federico che ho voluto rendere fin da subito partecipe della novità che sarebbe successa in famiglia. Certo, è stato un azzardo perché se ci fosse stata qualche anomalia o problema non sarebbe stato facile trattenere le emozioni negative di fronte a tutti. In cuor mio però sapevo che tutto sarebbe andato bene.

Appena il ginecologo ci ha annunciato che ci avrebbe fatto ascoltare il battito del piccolo in sala è calato un religioso silenzio. Quel cuore batteva forte e chiaro come quello di un leone. La melodia più dolce del mondo che ti batte dentro come un ritmo ancestrale che ti fa sentire in contatto con l’universo. Non c’e’ nulla di più sacro e di più profondamente terreno al mondo.

ecografia

Le lacrime sono scappate, a tutti.  Mentre Davide, con la mano tremolante per l’emozione, cercava di filmare il monitor dell’ecografo,  Federico, stupito, più dalla strumentazione tecnologica del ginecologo che da altro, chiedeva  cosa fosse quel “tamburo”  che sentiva. E’ bastata questa esternazione del piccoletto per farci ridere tutti. Dopo la grande emozione gli abbiamo spiegato, con parole semplici ma chiare, che quello che sentiva era il battito del cuore di “fagiolino”. Presto sarebbe diventato il suo fratellino o la sua sorellina.

Quante emozioni…

Emozioni diverse mi hanno accompagnato durante questa gravidanza. Molte legate a malesseri fisici che durante la gravidanza di Federico non avevo avuto ma anche dolori dell’anima. Purtroppo, a Febbraio, è venuta a mancare la mia nonna paterna.

La nonna che mi aveva cresciuto ed a cui mi legavano e mi legano tanti ricordi. E’ stata una morte di vecchiaia ma improvvisa, che ci ha lasciato un grande vuoto ed un immenso dolore. Non so dirvi bene quali fossero i miei stati d’animo in quel periodo perché da una parte vi era, appunto, il dolore della perdita ma, dall’altra, c’era quasi come una forza dentro di me che mi diceva che era giusto sorridere ed essere serena.

Perché la vita mi covava dentro e, in qualche modo magico e misterioso, tutto scorre e nulla si distrugge. Che l’universo è governato dal caos, ma che la vita è un circolo e che per una grande, grandissima donna, mia nonna, che volava via, ci sarebbe stata un’altra donna a colmare quel vuoto, a farci tornare il sorriso. Infatti il mese di marzo ho scoperto di aspettare una bambina.

Continua (qui il link del primo racconto “mamma bis“).

 

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