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Decluttering e Hygge come filosofia di vita del 2020: cosa lasciare e cosa tenere

Il 2020 è un anno tondo, nel mio caso in tutti i sensi. Si apre una nuova decade che nella nostra famiglia vedrà nascere una nuova vita. E come ogni nuovo inizio si stilano i buoni propositi dell’anno che, puntualmente, non verranno mai rispettati o almeno non tutti.

Tra i miei buoni propositi dell’anno c’è sicuramente la parola: Hygge! Sto infatti finendo il libro “Hygge, la via danese alla felicità” che non è altro che un libro-ispirazione per cercare di raggiungere e ricercare quella dolce sensazione di benessere nelle piccole cose.

Hygge: la chiave per la felicità?

In un anno che mi ha messo a dura prova non so se Hygge sia effettivamente la chiave per la felicità, ma almeno… possiamo provarci! Cos’è Hygge secondo quanto definisce il libro di Meik Wiking, Direttore dell’Happiness research Institute di Copenaghen? E’ “l’arte dell’intimità, il benessere dello spirito, assenza di fastidi, cioccolata calda a lume di candela”. Insomma, in parole povere, è tutto quello che ci coccola e ci fa stare bene.

Che sia leggere un buon libro davanti ad un camino acceso, una telefonata (che pare sia anti-stress) con la mamma, una serata in famiglia accoccolati sul divano.

hygge come filosofia di vita anno 2020

Decluttering: eliminare le zavorre

Altro buon proposito dell’anno: leggerezza, ovvero, eliminare la “pesantezza”. Della gente, dei vampiri di energia, così come li definisce un mio carissimo amico, allontanare tutti quelli che non fanno altro che tentare di spegnere la tua luce. Eliminare le zavorre, quelle amicizie stantie che non hanno ormai più motivo di esistere. Perché le amicizie, quelle vere, non vivono di invidia, di rivalità e non hanno bisogno di attenzioni costanti per durare nel tempo. Sono sempre con te e con te rimangono, nella buona e nella cattiva sorte, un po’ come l’amore.

Sincronicità: coincidenze e sentimento-guida

Se non conoscete la parola “sincronicità” vi basterà guardare su Wikipedia per scoprire che è un concetto introdotto da Carl Gustav Jung nel 1950, un principio di “nessi acausali”, cioè di avvenimenti che avvengono in contemporanea e che hanno un nesso tra di loro. Ti è mai capitato di pensare ad una persona e improvvisamente di ricevere una sua telefonata o di incontrarla per strada? Ecco, questo è un tipico esempio di sincronicità, che spesso ha un suo significato. Un po’ come la parola Serendipity (ho visto il film proprio qualche settimana fa): fortunato imprevisto, un caso “fortuito” o fortunato, un incontro “magico”. Una coincidenza che spesso ha un evidente rapporto di causa-effetto e della quale, prima o poi, si scoprirà il significato.

E in un anno pieno di sincronicità, per quel che mi riguarda, non posso che lasciarmi trasportare da un sentimento-guida: la passione.

Passione per la mia famiglia, per ciò che faccio per lavoro e per divertimento… e per me stessa! Perché prima di tutto voglio imparare a prendermi cura di me!

Felice 2020 a tutti!!!

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